Presentazione a Cassano Jonio del saggio storico Alfonso il Magnanimo di Giuseppe Caridi , presidente della Deputazione di Storia Patria

Al centro della manifestazione la figura e l’opera del re del Rinascimento che fece di Napoli la capitale del Mediterraneo. Relazionerà Franco Liguori, deputato di Storia Patria per la Calabria. Modererà l’incontro culturale Leonardo R. Alario. Sarà presente l’Autore.

Sabato 18 maggio, alle ore 17,30, lo storico Franco Liguori, deputato di Storia Patria per la Calabria, nella sala Igea delle Terme Sibarite di Cassano Jonio, presenterà il saggio di Giuseppe Caridi, ordinario di Storia Contemporanea nell’Università di Messina e presidente della Deputazione di Storia Patria della Calabria, Alfonso il Magnanimo, edito dalla Salerno Editrice, e a soli pochi giorni dalla pubblicazione già alla seconda ristampa. Introdurrà e coordinerà i lavori il prof. Leonardo R. Alario, presidente dell’Istituto di Ricerca e di Studi di Demologia e di Dialettologia di Cassano. In scaletta i saluti dell’Amministratore Unico delle Terme Mimmo Lione e le letture curate da Maria Galizia, studiosa di Lettere Classiche.
«Che il chiarissimo professor Caridi abbia scelto di fare tappa anche a Cassano nel suo intenso tour per la presentazione del suo libro, dopo essere stato ospite delle maggiori città italiane e spagnole, mi riempie di orgoglio, ha dichiarato Leonardo R. Alario, organizzatore dell’evento, poiché anche qui potremo confrontarci con un’opera che ci riguarda da vicino. Non si tratta, infatti, solo di una biografia di un grande sovrano del Rinascimento italiano, che ha fatto del Meridione d’Italia il centro del Mediterraneo, e di Napoli una grande capitale culturale, artistica, economica e politica in grado di competere con le grandi potenze europee del tempo, ma di una vera e propria finestra spalancata sul complesso mondo, ricco, per opera di Alfonso il Magnanimo, di fermenti culturali, artistici e politici e di cruciali avvenimenti, in cui nasce e si rivela in tutta la sua complessità e con tutte le sue contraddizioni il XVI secolo. Finestra spalancata su strategie matrimoniali, accordi politici, progetti di rinascita, rifondazione urbanistica e arricchimento artistico di Napoli, impegno di collocare al centro della politica italiana ed europea il Mediterraneo, di cui Napoli è promossa a grande capitale, dove si recano i potenti del tempo, tra cui l’imperatore Federico III. Alfonso il Magnanimo dà a Napoli il volto di uno Stato moderno, che si lascia alle spalle la concezione medioevale della vita, influenzando gli stati della stessa penisola iberica, e fa sì che la città diventi un crocevia di cultura con la presenza di artisti e letterati fra i grandi del tempo, di cui fu generoso mecenate.» Il prof. Caridi in passato ci ha dato già due importanti saggi dedicati a Carlo III e Francesco di Paola, due altri personaggi, che hanno influenzato in modo determinante lo sviluppo del nostro Mezzogiorno. Egli, con quest’ultimo suo studio ha ricollocato al centro la storia del Mezzogiorno, fornendo documenti importanti per capirne percorsi, eventi, opere, spunti di riflessione, che ci aiutano a riappropriarci della nostra storia. L’importanza del libro del prof. Caridi è testimoniata dalle numerose recensioni avute in Spagna e in Italia, di cui si citano solo quella di Aurelio Musi su Repubblica e di Paolo Mieli sul Corriere della Sera”.
Il prof. Franco Liguori, cui è affidato il compito di relazionare sul libro di Caridi, ha detto che “si tratta di un saggio storico importante in cui l’autore, con grande perizia storiografica e in una prosa gradevole e avvincente, ripercorre puntualmente la vita e l’opera di Alfonso il Magnanimo, il grande sovrano aragonese, avveduto e illuminato che fece di Napoli una capitale fastosa ed efficiente, oltre che uno dei maggiori centri europei del Rinascimento, grazie al mecenatismo con cui accolse letterati, artisti e tecnici e ai provvedimenti adottati in campo edilizio ed economico, che proiettarono potentemente la città partenopea verso la modernità”. Da studioso della storia di Cariati, il prof. Liguori fa notare che il periodo della dominazione aragonese riveste un particolare rilievo anche nella storia della nostra cittadina, in quanto proprio a quel periodo (XV secolo) si datano alcuni eventi importanti come l’elevazione della città a sede vescovile, ad opera di papa Eugenio IV, su sollecitazione della principessa Covella Ruffo(1437), l’edificazione della cinta muraria bastionata, la costruzione della Chiesa degli Osservanti e dell’annesso convento (1442), voluta da Bonaccorso Caponsacco, il cui stile non è esente da contaminazioni con l’ambiente catalaneggiante di Napoli in epoca aragonese.

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