Otto morti e dodici feriti in Calabria a Civita

Diciotto le persone che sono state tratte in salvo

Civita

Sono almeno otto i morti (4 donne e 4 uomini) nelle gole del Raganello a Civita dove il torrente ingrossato dalle piogge delle ultime ore ha sorpreso e travolto un gruppo di escursionisti.

Diciotto le persone che sono state tratte in salvo. Cinque i feriti: tra loro anche un bambino che è stato trasferito in ospedale a Cosenza in stato di ipotermia.

Rimane l’incognita sui dispersi: tra loro vi sarebbe quasi certamente la guida del gruppo di escursionisti, residente in un paesino poco distante dalle gole.

I soccorritori temono che tra i dispersi vi siano diversi bambini. Quello dei dispersi è un dato assolutamente incerto.

Alle gole del Raganello, nel Parco del Pollino, infatti, si accede liberamente e non tutti si rivolgono alle guide che accompagnano i gruppi di escursionisti.

È per questo che ancora non c’è un dato certo. Tra l’altro, all’appello manca anche una guida che potrebbe significare che i gruppi interessati dalla piena siano stati due.

Tra le vittime ci sarebbe una ragazza non ancora identificata e il cui corpo però è stato già recuperato.

Ancora da recuperare, invece, i corpi delle altre vittime che, secondo quanto ricostruiscono i soccorritori, si troverebbero a diversi chilometri di distanza dal luogo nel quale sono stati travolti dalla piena.

C’è incertezza, invece, sul numero di eventuali dispersi per l’impossibilità, allo stato, di sapere quante persone vi fossero nelle gole.

Secondo le prime ricostruzioni, il gruppo era composto da giovani che stavano partecipando a una visita all’interno dell’area caratterizzata da gole e canyon e si trovavano a monte del cosiddetto «Ponte del Diavolo», nel territorio del Parco Nazionale del Pollino.

La protezione civile regionale della Calabria sta inviando delle torri faro, che serviranno a illuminare la zona durante la notte per proseguire le ricerche di eventuali dispersi e dei corpi delle vittime.

Il gruppo speleologico si sta organizzando per risalire il corso del torrente. Nelle gole del Raganello ci sono vari anfratti e speroni sui quali potrebbero essersi salvati alcuni degli escursionisti.

L’acqua del torrente, intanto, dopo la piena del pomeriggio, sta lentamente calando.

Le Gole sono aperte a tutti e chiunque può entrare ed infilarsi, anche solo in infradito e costume ed è facile incontrare famigliole a spasso come sul bagnasciuga. Ma in paese il consiglio di tutti è: «Fatevi accompagnare».

Ci sono speleologi e geologi che fanno da guida. Prima di entrare nelle Gole, fanno indossare una muta, il casco protettivo e scarpe chiuse: obbligatori. Segnalano le rocce più scivolose e gli strapiombi dove non si tocca (e ci si può anche tuffare). Ma prima di partire, si informano del tempo che farà. Se è prevista pioggia, si rimanda a domani.

Nicola Campoli

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