Non è giusto per Pino

la consegna del premio è avvenuta in assenza di un tributo

E’ letteralmente vergognoso, e non ci sono altre parole da aggiungere,
che sul palco del teatro Ariston di Sanremo si è trovato spazio in
scaletta, solo alle ore 1.00 di giovedì notte, per celebrare il
momento del Premio alla Carriera a Pino Daniele.

Poco rispettoso per la sua persona, per ciò che ha rappresentato come
musicista per tantissime generazioni di italiani, per i suoi
tantissimi estimatori e giusto in fondo per la sua famiglia.

Non mi è piaciuta per niente, e credo così a tanti altri, la modalità
gratuita e frettolosa con la quale si è celebrato uno spaccato che
doveva, invece, avere la sua giusta cornice e coronamento.

Per giunta la consegna del premio è avvenuta in assenza di un tributo
musicale e/o di una breve clip, come d’altronde Pino avrebbe meritato e
come in tanti si aspettavano.

Il Festival avrebbe dovuto dedicare al nostro indimenticabile e amato
Pino un degno e giusto segmento della diretta televisiva e non
sicuramente alla fine della serata, all’atto dei titoli di coda.

Ricordiamo che ogni anno il Comune di Sanremo, unitamente alla
direzione artistica del festival, decide di dare un Premio alla
Carriera. E quest’anno si è pensato a Pino Daniele.

Non vorrei essere stato nei panni di Cristina e Sara, le due figlie di
Pino Daniele, salite sul palco a ritirare il riconoscimento. Forse
solo il grande amore verso il loro padre le ha trattenute da qualsiasi
reazione, come poi gli organizzatori si meritavano.

Chi ha pensato che dovesse andare così, ritengo sinceramente che non
abbia mai cosciuto Pino e la sua indimenticabile e armoniosa voce.

Seppure si sia trattato di un momento simbolico, andava organizzato in
tutt’altro modo, dando soddisfazione ai tanti che erano dinanzi al
piccolo schermo e in teatro.

Nicola Campoli

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