Mauro Santoro: Sindaco di talento del Comune di Terravecchia

Caro Mauro, ho un piccolo sogno

Confesso. Per Mauro Santoro, Sindaco del Comune di Terravecchia, nutro una piacevole simpatia. Forse sarò di parte – quale parte(?!) – ma è quanto penso. 

È bastato che mi chiamasse la scorsa settimana, quando ero ancora a Napoli, per propormi di vederci, una volta arrivato in ferie a Cariati, nel corso del Generale agosto.  

Non mi sono fatto per niente sfuggire un’occasione così ghiotta, visto anche il mio dichiarato debole per la vita amministrativa dei piccoli Comuni. 

Quale migliore scelta di salire a Terravecchia in una bellissima giornata, arrampicandomi lungo i dolci e verdi tornanti, a metà mattinata e incontrare il Primo cittadino per fare due chiacchiere. 

Subito mi ha incantato il bellissimo panorama sull’abitato di Cariati che si scorge dalla sua stanza. Una vista mozzafiato che rafforza la mia idea: un dialogo Cariati/Terravecchia sarebbe cosa buona e giusta, nel rispetto naturalmente delle reciproche autonomie ormai consolidate nella storia. 

Ma di questo già ho scritto tempo addietro e spero di ritornarci presto con qualche nuova idea. 

Dopo i soliti convenevoli siamo subito entrati in piena confidenza. Mauro con molta pazienza si è reso più che disponibile a esaudire le mie solite curiosità, quando mi trovo di solito al cospetto di un amministratore di un piccolo Comune. 

Ciò che mi ha colpito di Mauro è l’instancabile passione che mette nel suo lavoro istituzionale. Sia nel risolvere il quotidiano che avere una visione, a medio e lungo termine, che in fondo rasserena. 

Sembra che non si stanchi mai, nonostante sia giunto al suo terzo mandato quinquennale e forse ne avrà viste di tutti i colori. 

Purtroppo ogni volta che scambio con lui qualche considerazione mi rendo sempre più conto di quanto sia complicato amministrare una delle piccole comunità, disperse lungo il nostro Stivale.

Si percepisce immediatamente quanto i Sindaci si sentano soli sui territori, alle prese con immane criticità e con finanze sempre più ridotte. 

Il punto è che le soluzioni ai tantissimi problemi, nonostante i ridotti mezzi, sono tutte in capo ad essi, senza possibilità di svincolarsi. 

Sono sempre più convinto che alle prime “sentinelle” dei piccoli Comuni, diventa fondamentale non perdere mai il confronto con i concittadini.

Il dialogo diventa indispensabile ed è l’unico mezzo per far capire a fondo le difficoltà che si incontrano per dare delle risposte alle persone, evitando scontri e inutili rancori.

Fare squadra resta, quindi, un punto da alimentare nel quotidiano, rappresentando un lavoro nel lavoro. Sommando immani responsabilità. 

Da questo punto di vista Mauro Santoro tali caratteristiche, umane, politiche, sociali e professionali, le ha tutte e forse sono proprie queste a permettergli di tenere alta la bandiera del Comune di Terravecchia, prossimo al traguardo delle celebrazioni del centenario dalla sua costituzione avvenuta nel lontano 1921.

Allora passò da Rione di Cariati a Comune indipendente, affrontando altresì una serie di criticità, che non avevano trovato ancora risposte certe e concrete da parte dell’allora amministrazione cariatese. 

Caro Mauro, ho un piccolo sogno. Mi farebbe tanto piacere offrirti la mia disponibilità, da forestiero, a costruire quello che sarà il programma delle iniziative del centenario, che unitamente al Consiglio comunale, andrai a pianificare nel corso del 2021.

Ti domanderai perché. È semplice. Sono convinto che le micro comunità sono un valore aggiunto del nostro Paese. 

Vanno tutelate e chi sente, vedi il sottoscritto, il richiamo del bello, della salvaguardia e promozione delle antiche tradizioni – Terraveccchia ha molto da mostrare – non può sottrarsi, offrendo il suo contributo, affinché si tenga viva la memoria, tramandandola per quanto possibile alle generazioni future. 

Nicola Campoli 

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