La politica in Tribunale. Cariati, che dolore

Un dolore enorme che mi ha tanto rattristato e che mi ha letteralmente stordito senza via d’uscita

Sono abituato nella mia vita a mettere la faccia in tutto quello che faccio e scrivo. 

E anche questa volta non voglio assolutamente sottrarmi, per nessuna ragione, a manifestare liberamente ciò che penso in questo momento particolarmente delicato per la nostra cara Cariati. Non mi interessano le vicende giudiziarie che vedono coinvolto per la seconda volta, a pochi mesi di distanza, il Sindaco Greco. Seguiranno il loro inter naturale e poi si vedrà. 

Vengo al dunque.

Non riesco a tenermi dentro il sentimento di forte dispiacere per quello che, inaspettatamente, ho appreso dagli organi di stampa nella giornata di ieri. Mi sento tradito.

Un dolore enorme che mi ha tanto rattristato e che mi ha letteralmente stordito senza via d’uscita. Di fronte a tutto ciò puntare a risollevare le sorti di Cariati è il mio unico pensiero. Reagire con veemenza è il senso più immediato che mi passa per la mente. 

In fondo, l’orgoglio cariatese deve rappresentare la vera forza per sostenere Cariati. Quell’arma in più che fa la vera differenza. E’ da questa certezza che bisogna ripartire. Dalla identità che accomuna migliaia di persone.

È un obbligo reagire per chi vuole bene a Cariati, provando con il cuore e il coraggio a lavorare lungo il solco del rilancio. Ritrovando, quindi, l’indispensabile voglia, senza paura, di sentirsi nuovamente comunità, alimentando l’indispensabile passione civile. Rispolverando spirito e senso per sentirsi una sola cosa, proiettati finalmente verso un nuovo corso. Recuperando quella voglia fondamentale di parlarsi tutti per un unico fine: perseguire l’interesse generale.

C’è un Paese diverso che vuole riprendere il desiderio di combattere per un fine comune e riconosciuto che non è fatto dai soli cariatesi, ma da tutti quelli che gli sono legati da affetto e simpatia. Io sono uno di questi pronto a dare il proprio contributo.

Basta rabbia, risentimento, rancore. La natura umana deve sentire la voglia di reagire, lasciando da parte ogni negazione. 

Nicola Campoli

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