La Direzione Marittima di Reggio Calabria fa il bilancio del 2015

Il 2015 è stato un anno intenso per la Guardia Costiera in Calabria che è stata impegnata giorno per giorno a rispondere alle istanze della collettività e delle istituzioni valorizzando sempre più il proprio ruolo di Tutor di quella pluralità interessi di primaria rilevanza costituzionale quali la tutela della vita umana in mare, la salvaguardia dell’ambiente, la tutela delle risorse ittiche. I brillanti risultati del bilancio finale delle attività sono stati conseguiti principalmente grazie alla professionalità e spirito di sacrificio del personale. Gli equipaggi delle motovedette dislocate nei porti di Roccella Jonica e Crotone hanno operato giorno e notte spesso in condizioni meteomarine estremamente avverse ed a grandissima distanza dalla costa per salvare migliaia di migranti in pericolo di perdersi nel mar Jonio. La professionalità e il sacrificio dei militari della Guardia Costiera sono rappresentati dal fulgido esempio del Sc. Rocco Aurelio che pochi giorni fa ha perso la vita in un incidente stradale e che il Direttore marittimo e tutti gli uomini e le donne delle capitanerie della Calabria unitamente all’intero Corpo della Guardia Costiera ricordano stringendosi intorno alla famiglia.
L’anno è stato inoltre caratterizzato da un intensa attività a tutela della legalità con attività di indagine effettuate sotto il diretto indirizzo delle Procure della repubblica di tutta la regione e in piena sinergia con le altre forze di polizia in particolare nell’ambito dell’operazione “Focus ‘ndrangheta”.
Sequestro gavitelliPiena collaborazione anche con le amministrazioni locali con le quali costante è stato il confronto e il supporto per la redazione dei piani spiaggia. Più volte le amministrazioni comunali sono state sollecitate per inserire nelle pianificazioni dei litorali previsioni che consentano di incrementare le strutture a servizio della navigazione da diporto che ad oggi in tutta la Calabria risultano estremamente carenti. Ulteriore impulso è stato dato alla redazione dei piani regolatori portuali che costituiscono il principale presupposto normativo per la modernizazzione e il potenziamento delle strutture portuali in un ottica di sviluppo e “attrazione” di nuovi traffici, in particolare è ormai concluso l’iter per il perfezionamento del PRP del porto di Crotone mentre è stata avviata la procedura per la redazione del PRP del porto di Reggio Calabria in collaborazione con il Comune di Reggio Calabria, il Genio Civile Opere marittime.

Con specifico riguardo alle attività operative nel corso dell’anno 2015 si è svolta, da giugno a settembre, la ormai consueta operazione denominata “Mare sicuro” disposta dal Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto, finalizzata a garantire il corretto utilizzo delle spiagge e degli specchi acquei a tutela della sicurezza della navigazione e dei bagnanti.
Tale attività ha visto impegnati gli uomini e i mezzi dell’intera Direzione marittima, attraverso le operazioni di controllo congiunte mare – terra per tutto il periodo estivo con un’intensificazione dell’attività di vigilanza nel periodo di maggiore afflusso di bagnanti soprattutto nei week-end. I risultati di tale operazione sono aumentati rispetto alla stagione precedente in maniera esponenziale: in particolare si è registrato un aumento del 30% delle missioni svolte ed un 50% del totale dei controlli effettuati con punte del 90% del controllo alle strutture balneari e un aumento del 35% degli illeciti rilevati.

Sbarco Profughi Siriani a Brancaleone 30 Settembre 2013
Sbarco Profughi Siriani a Brancaleone 30 Settembre 2013

Una particolare menzione all’interno di tale operazione può farsi per l’attività di contrasto al fenomeno della navigazione dei mezzi nautici sotto costa con

riferimento agli acquascooter le cui evoluzioni, spesso in mezzo ai bagnanti a pochi metri dalla riva costituivano un serio e concreto pericolo per gli stessi bagnanti.
Ben 52 sono stati i processi verbali amministrativi elevati ai conduttori di acquascooter, arrivando ai casi più gravi al sequestro amministrativo dei mezzi, così come avvenuto sabato 25 luglio quando in un’operazione congiunta di personale a terra, anche in borghese, e di unità navali, sul lungomare di Scilla, si è proceduto al sequestro di tre unità.
Sempre nell’ambito della stessa operazione possiamo ricordare il sequestro penale di 150 gavitelli abusivi tra Reggio Calabria e Villa San Giovanni, la cui presenza impediva la libera e sicura fruizione del mare.
In alcuni casi si è accertata la presenza di veri e propri “campi boe” gestiti da soggetti i quali già titolari di concessione demaniale avevano aumentato di ben 8 volte lo spazio acqueo occupato.

Altra attività di controllo che rientra nei compiti principali del Corpo è quella della tutela delle risorse ittiche lungo l’intera filiera di pesca. Anche in tale settore si è registrato un aumento considerevole dei controlli effettuati, nonché delle sanzioni amministrative elevate e degli attrezzi e pescato sequestrati. Infatti a fronte di circa 20000 controlli effettuati, pari al 40% in più rispetto l’anno precedente, è stato effettuato il sequestro di circa 17000 kg di prodotto ittico con un incremento dell’80% in più dell’anno precedente e il sequestro di 760 attrezzi da pesca (aumento del 250%).
È da evidenziare la consistente quantità di tonno rosso che è stata sequestrata, di circa il 1000% in più rispetto all’anno precedente, e di pesce spada con un aumento del 300%.
Altro numero rilevante è stato registrato con il sequestro di 55 palangari per un totale di 104200 metri, nonché di 194 reti da posta la cui lunghezza totale ha superato del 70% quelle sequestrate l’anno 2014.
Prelievo campioniUltima operazione complessa nazionale del 2015 è stata denominata “Tallone d’Achille”, mirata principalmente alla verifica della tracciabilità dei prodotti ittici nonché le condizioni igienico sanitarie a tutela del consumatore finale. Tale operazione ha visto in particolare il sequestro di un rilevante numero di attrezzi da pesca del tipo “palangari”, con una lunghezza totale di 57300 metri, nonché al sequestro di oltre tre quintali di prodotto ittico in cattivo stato di conservazione, rinvenuti a bordo di furgoni frigo nell’ambito degli imbarcaderi di Villa San Giovanni. Nello stesso Comune è da ricordare il sequestro del 14 marzo di oltre 2 tonnellate di prodotto allo stato giovanile “novellame di sarda” (c.d. bianchetto), effettuato a cura del personale dipendente, a seguito di un’attenta attività di intelligence.
Come negli anni precedenti, il personale del Corpo è stato impegnato inoltre nelle attività di soccorso a favore dei migranti. Infatti l’anno è stato caratterizzato dall’intensa attività di vigilanza dei flussi migratori a causa dell’identificarsi del fenomeno che con sempre maggior frequenza sta interessando le coste ioniche calabresi, richiedendo un crescente impegno da parte della Guardia Costiera cui sono demandati i compiti di ricerca e soccorso. Le operazioni in mare sono state caratterizzate da elevati fattori di rischio e

complessità che hanno messo in evidenza il coraggio e la perizia degli equipaggi delle motovedette che sono riusciti a trarre in salvo uomini, donne a bambini in pericolo di perdersi a bordo di imbarcazioni fatiscenti e spesso in presenza di condizioni meteo-marine particolarmente avverse.
In totale si sono registrati 79 arrivi di unità navali presso i porti calabresi, che hanno tratto in salvo un totale di 30082 migranti (oltre al 50% in più rispetto l’anno precedente), di cui 10114 sono stati soccorsi direttamente dalle unità navali della Direzione marittima di Reggio Calabria.

E’ proseguito anche nel 2015 il costante monitoraggio dello stato delle coste e del mare finalizzato ad individuare criticità sotto il profilo ambientale e mirato in particolare alla verifica del sistema fognario e depurativo dei Comuni costieri.
Gli accertamenti si sono svolti ad un livello di ulteriore approfondimento sulla base di apposite deleghe dalle Procure inquirenti. Gli approfondimenti richiesti dalla Autorità giudiziarie hanno riguardato in particolare l’accertamento di omissioni e/o negligenze daparte dei soggetti responsabili e controlli tecnici attinenti alle carenze strutturali e manutentive degli impianti. Come da qualche anno a questa parte, le verifiche sono state effettuate in materia sistematica su tutti i depuratori dei comuni costieri, con finalità non solo repressive relativamente ad ipotesi di compromissione dell’ambiente ma anche per la concreta risoluzione delle problematiche sulla base del costante confronto e collaborazione con i soggetti istituzionali interessati. Infatti l’accertamento di criticità è stata, quinti, sempre seguita dalla informazione e dialogo con Comuni e Enti gestori al fine di consentire una pronta soluzione delle problematiche.
I controlli complessivamente effettuati in materia di tutela dell’ambiente sono stati6241. La vasta attività di monitoraggio condotta congiuntamente con Arpacal ed al personale specializzato del Laboratorio Ambientale Mobile del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto per le attività di campionamento ed analisi dei reflui ha consentito di rilevare molti casi di superamenti tabellari di alcuni parametri previsti dalle tabelle del Testo Unico Ambientale.
In particolare nell’ambito dei controlli in materia ambientale sono stati riscontarti n° 260 illeciti di cui 103 penali e 157 amministrativi, con sanzioni elevate per un totale di oltre 3 milioni di euro. Nel solo 2015 sono stati effettuati n° 45 sequestri.
Si è rilevato che permangonocriticità nella generalità degli impianti, sia sotto il profilo della carente manutenzione ordinaria e straordinaria (consistenti principalmente nella mancanza di programmazione nei lavori di manutenzione e nell’intempestività degli interventi di riparazione, nella carenza di personale negli impianti, nell’assenza di un monitoraggio costante delle condizioni di funzionamento) sia sotto quello strutturale. Permangono e si sono i certi casi aggravate anche le criticità riguardanti la rete fognaria, con scarichi in mare di liquami privi di alcuna depurazione.
Nel 2015 in Calabria, 50 depuratori permangono in stati di sequestro penale su un totale di n° 189 controllati nell’anno.
Sono stati altresì sottoposti a verifiche, attività produttive (olearie ed agrumarie), strutture turistico-balneari (con particolare riguardo alla verifica dell’autorizzazione allo scarico in pubblica fognatura ed al corretto smaltimento dei rifiuti prodotti) e la

sorveglianza nelle Aree marine protette.
Nel periodo estivo su impulso del Prefetto di Reggio Calabria Dott. Claudio Sammartino è stata effettuata un’attività di telerilevamento ambientale da parte dell’aereo Guardia Costiera ATR42 al quale ha altresì partecipato anche il Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Reggio Calabria dott. Federico Cafiero de Raho. Tale attività è servita per individuare scarichi in mare o altre forme di inquinamento tramite il rilevamento di anomalie termiche.
L’attività a tutela dell’ambiente deve essere inquadrata nell’ambito della più vasta attività programmatica di vigilanza e monitoraggio degli arenili che viene svolta tutto l’anno al fine di fornire un contributo ai soggetti che esercitano funzioni di gestione sulle aree costiere nonché di prevenire e reprimere eventuali abusi. In tale ambito permane elevato il numero di illeciti riscontrati in danno del pubblico demanio marittimo pari a 146 reati penali, perlopiù di occupazione abusiva, e 52 sequestri convalidati dalle competenti Procure, per un ingombro complessivo di aree sequestrate di oltre 25.000 mq. In molti casi sono stati effettuati dei controlli interforze nell’ambito della pianificazione prefettizia “Focus ‘ndrangheta” con lusinghieri risultati che hanno permesso di implementare le sinergie tra le varie forze di polizia in campo.
Da ultimo si evidenziano le n.111 deleghe di indagine che la locale Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha delegato a questa Capitaneria per il solo anno 2015, che testimoniano da un lato la grande professionalità del personale impegnato in tali attività e dall’altro la percezione di legalità che la Guardia Costiera riesce a mantenere nelle attività a lei delegate.
Il prezioso coordinamento della locale Autorità Giudiziaria prevede altresì dei momenti formativi a favore del personale con conferenze sulle materie di interesse ( reati paesaggistico ambientali, illeciti in danno al demanio marittimo, in materia di sicurezza della navigazione, immigrazione clandestina e contro la pubblica amministrazione) da parte di alcuni magistrati che hanno permesso di implementare il bagaglio professionale di tutto il personale partecipante.

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