In vino veritas

BOTTIGLIE VINO2Sono stato al Vinitaly.  Per chi ama il vino, lo produce, o in vario modo se ne interessa è una manifestazione meravigliosa.

Io mi sento di appartenere a tutte le categorie elencate e pertanto ho vissuto l’esperienza provando  le sensazioni proprie di ognuna.   I colori, odori e  sapori hanno “titillato”tutti i miei sensi.

Il vino bisogna amarlo con moderazione, tutte le “smodatezze” non danno buoni risultati, anche quando si parla di amore.   A chi lo sa amare da gioia,  spensieratezza e leggerezza; chi lo ama perché lo ha messo al mondo da, oltre al giusto guadagno, e sappiamo tutti che non è facile produrre vino o meglio sopratutto del buon vino, dicevo da, l’emozione di portare a compimento un processo se tutto va bene lungo un anno per alcuni casi come quello che ho avuto il piacere di degustare si conclude dopo “novanta mesi”.

BOTTIGLIE VINODopo aver iniziato il Tour degli stand con l’Emilia Romagna approdo in Veneto dove di li a poco sarebbe arrivato il presidente ( o governatore) Zaia.  Decido di aspettare perché dal vivo potrebbe essere tutto diverso. Arriva per partecipare a un dibattito su Rainews sulle trivellazioni. Il suo intervento, a collegamento avvenuto, si pone dalla parte del si per il referendum del 17/4/16 parlando di difesa dalle coste e di cifre irrisorie sulla produzione e sull’occupazione. Verso la fine accenna al referendum, per lui più importante, sull’autonomia del Veneto. Alla fine dopo aver concesso brevi interviste a salutato un po’ di gente mi sono avvicinato e gli ho chiesto se “da terrone che ama il Veneto avrei avuto bisogno, un domani, di dotarmi di passaporto.” La risposta è stata negativa.

Finito l’incontro ravvicinato sono passato ad una degustazione, sempre in Regione Veneto, di bollicine. Lasciatemelo dire, il prosecco è il miglior vino che noi “italiani” abbiamo, non per niente la produzione è di 350.000.000 di bottiglie esportate in tutto il mondo, se non erro, per il 70%.

Finita la parte d’ingresso ho puntato sulla madrepatria (Calabria mia) ma siccome anche in questo posto ci hanno messo in fondo ho attraversato, prima di giungere a destinazione, qualche altra regione.

Arrivato al suolo natio, rispetto agli altri stand, ho trovato tipo cuccette al posto di letti magari di una piazza e mezza ma questo, rispetto alla buona volontà dei nostri ed alle loro capacità spesso bistrattate ed umiliate come ben sappiamo, è relativo.

Intanto che saltavo di cuccetta in cuccetta, rimproverando a Saracena il pessimo aspetto del loro paese mal costruito (leggi Calabria), arrivo nei pressi del presidente (o governatore) Oliverio che stava per finire una intervista . Come non rivolgere un saluto al padre della mia Patria!

Saluto e mi viene spontaneo chiedere se per Cariati abbiamo la possibilità di fare qualcosa per risollevare le nostre sorti, in qualche aiutino di qualsiasi genere. Noto disponibilità con un piccolo rimprovero che non sto qui a ripetere per evitare suscettibilità e rimando ad appuntamenti post-elettorali dicendo che sono di Terravecchia  e ci siamo visti diverse altre volte.

Saluto e riprendo il tour, Liguria, Abruzzo, Umbria fino a sbarcare in Franciacorta, zona vitivinicola del Bresciano, mi metto di buona lena e assaggio, senza buttare nei contenitori preposti, una quindicina di spumanti essendo il territorio rinomato per le bollicine. Il lauto assaggio non fa che confermare la considerazione di inizio testo.

L’orario di chiusura della Fiera era alle 18,00 ma, con po’ di anticipo, decido di andare perché non volevo più bere altrimenti, per non ritrovarmi ubriaco, avrei dovuto utilizzare i famigerati contenitori.

Ritorno in città a completare la visita turistica girando per strade bellissime e ricche di storia che mi portano a Castelvecchio di Cangrande della Scala dove ho il piacere di vedere bellissimi quadri tra cui uno del nostro Mattia Preti (oh sti calabresi sempre in mezzo ai ).

Ragazzi la cultura è importante, può salvare il mondo, dobbiamo solo dare l’opportunità a tutti di potervi accedere. Compreso quel bambino che, di fronte alla fermata del pulman preparava, insieme alla sua famiglia? di zingari , un letto di cartone. Sono andato da lui a dare dei soldi (troppo pochi) e a “cazziare” la madre? che fumava, con la speranza, vana, di un buon uso degli stessi.

Dopo tutto questo, un buon bicchiere di vino, avrebbe tacitato la mia coscienza ma Vinitaly era già chiuso da un pezzo. Alla prossima.

                                                                              Un ubriaco

 

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