#CARIATIPULITA: LA TASSA DI SOGGIORNO PENALIZZA UN SETTORE GIA’ IN CRISI. LE RAGIONI DEL NOSTRO VOTO CONTRARIO IN CONSIGLIO

Giudichiamo questo un aggravio ulteriore per operatori già in crisi.

L’Amministrazione comunale ha convocato oggi gli operatori turistici e commerciali di Cariati per discutere in merito all’istituzione dell’imposta di soggiorno. Sull’argomento, si è pronunciato il  consiglio comunale dello scorso 6 marzo, approvando il relativo punto con i soli voti della maggioranza.

Noi come gruppo consiliare #CariatiPulita  abbiamo espresso voto contrario all’imposta, che, come si sa, è a carico di coloro che soggiornano nelle strutture ricettive situate del territorio di Cariati; negli intenti degli Amministratori comunali, dovrebbe portare alle casse del nostro comune in dissesto finanziario un gettito stimato in 150 mila euro per il 2017, da destinare ad attività legate al settore e alla promozione turistica.

 È bene ricordare che in Italia la percentuale dei comuni che ha istituito l’imposta è piuttosto bassa; ad applicarla sono soprattutto città con patrimonio esclusivo. Basta documentarsi sul web, per appurare che in comuni con situazione socio-economica migliore della nostra non ha portato buoni risultati. In località della riviera adriatica si parla di abolirla perché ritenuta controproducente. In Liguria sono addirittura insorti i commercianti perché i turisti, con tale aggravio di spesa, comprano di meno. E si tratta solo di alcuni esempi.

A Cariati siamo  in piena crisi, con famiglie e imprese tartassate dalle imposte, che vedono ancora lontana la ripresa. I gestori delle strutture ricettive sono già al ribasso, per la crisi che ha determinato un notevole riduzione delle tariffe. In molti casi si cerca solo di mantenere attività che funzionano per meno di un mese all’anno.

Il pagamento richiesto agli ospiti potrebbe ulteriormente penalizzarli, perché va a incidere sul prezzo finale. E non sottovalutiamo il danno d’immagine, perché si rischia di spostare i turisti, che si muovono anche in base a tale costo aggiuntivo, in altri centri di questa fascia ionica dove la tassa non viene applicata.

Noi non siamo contrari a priori a tale imposta, di cui, peraltro, condividiamo la destinazione e l’apporto di risorsa che essa comporta; riteniamo tuttavia che, in un momento ancora tanto critico, si dovrebbe  invogliare i turisti a scegliere  la nostra cittadina, non allontanarli verso altre mete.

Nutriamo perplessità anche per il fatto che il compito della riscossione dell’imposta spetti al gestori delle strutture, i quali dovranno assumere una non facile responsabilità contabile verso il comune, ancor più in caso di inadempienze. Giudichiamo questo un aggravio ulteriore per operatori già in crisi.

 Il capogruppo consiliare Assunta Scorpiniti e il Comitato #CariatiPulita

 

 

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