Cariati: una proposta semplice

Percepire che non tutto è perduto: fa di certo piacere

C’è qualcuno che mi considera un forestiero e, quindi, non avrei il diritto di scrivere su Cariati. 

A legittimare la tesi ci sarebbe che non ho la conoscenza della storia e dei fatti del paese e, quindi, degli usi, costumi e altro.

A queste persone non rispondo. Avranno di sicuro i loro motivi per asserire tutto ciò, che rispetto in pieno.

Tenevo a questa precisazione, ma continuerò a dire la mia su Cariati cui mi lega un particolare affetto, come quello che provo per tanti amici e amiche cariatesi. 

Vengo al momento che vive Cariati. La stagione estiva è imminente. Sembra che nulla di nuovo si intraveda all’orizzonte. 

Forse non ci sono neanche le condizioni politico amministrative per affrontare gli atavici problemi che insistono sul territorio. È dunque illusorio pensare a esiti migliori. 

Tuttavia si potrebbe intervenire su aspetti minimali per offrire un segnale positivo, e suscitare una sana meraviglia, in chi manca da Cariati dall’estate scorsa. 

Si, proprio meraviglia. In un contesto statico da anni, salvo il problema risolto della raccolta rifiuti, qualsiasi novità sarebbe accolta con piacere e speranza. 

Percepire che non tutto è perduto fa di certo piacere, superando così i soliti luoghi comuni che vanno avanti da tempo. 

E, allora, se provassimo a formulare – chiedendo la collaborazione anche ai tanti forestieri – l’inventario delle cose che si potrebbero risolvere, impiegando poche risorse, nelle prossime settimane? 

Un elenco veloce, ad esempio, che va dal rifacimento delle strisce pedonali all’eliminazione di foriere, ormai abbandonate sul perimetro cittadino ed esclusivamente ricettacolo di immondizia. Sarebbe utile averle in mente per abbattere il solito chiacchiericcio estivo.  

Ah, dimenticavo, ma i forestieri non hanno diritto a parlare? Vero? Mi sbaglio? 

Va bene tanto si tratta di innocue elucubrazioni. Con la sola speranza che qualcosa seppure di piccolo cambi. Almeno così si spera. 

Felice domenica e buona festa della mamma 

Nicola Campoli 

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