Cariati: perché la politica porta a scontrarsi?

E’ doveroso un mio inciso prima di addentrami nella riflessione, che vuole offrire esclusivamente un piccolo contributo al momento poco sereno che vive la politica cariatese. 

Non conosco a fondo la storia locale – ammissione di colpa (!) – se non quanto si è sviluppato negli ultimi circa dieci anni. 

Tuttavia ciò non significa che non possa esprimere delle libere considerazioni su ciò che sta accadendo, seppure con qualche vuoto cronologico e di contenuto. 

Ebbene il mio è un appello a fare uno sforzo comune, affinché si comprendano i motivi storici che alimentano il duro scontro al quale stiamo assistendo.

Avendo bene a mente cosa si intende per impegno politico, quali sono le sue finalità e nell’interesse di chi e che cosa. 

Il mio intento è stimolare un confronto aperto e obiettivo nella società cariatese sui perché si continua a litigare, con tanti colpi bassi, tra opposte fazioni, divisi da mura invalicabili. 

A parole semplici non mi interessano gli effetti della cattiva politica i cui risultati, o meglio non risultati, sono già sotto gli occhi di tutti. 

Mi piacerebbe comprendere invece le motivazioni dell’insanabile spaccatura a metà di Cariati, senza che si intraveda alcuna speranza all’orizzonte. 

Un esercizio di non facile fattura, ma utile forse a sbrogliare la matassa, che genera solo del male gratuito alla comunità. 

Non si speri in modo semplicistico che passi. È d’obbligo capire. Invito, quindi, i tanti che volessero a dare un contributo, affinché si costruisca un positivo chiarimento. 

È assodato che così avanti non si può andare e che una soluzione va trovata, perché Cariati sta morendo. Questa è la cruda verità. I cariatesi scappano e il paese si ritrova più povero. Un vero dramma, letto nel tempo, che lascia basiti e allibiti. 

Nicola Campoli 

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