Cariati, Museo del mare, del mondo rurale e delle migrazioni: a che punto siamo?

Perché tutto si è arenato? C’è la possibilità che il progetto si completi?

Era un po’ di tempo che ci riflettevo. L’ho sempre considerato un gran bel progetto. 

Qualificante per lo splendido centro storico. In fondo, un elemento attrattivo utile a richiamare l’attenzione degli appassionati, ma non solo.

Un fattore fondamentale in direzione della valorizzazione dell’identità civica di Cariati e dintorni. 

Durante la diretta in rete di ieri su cariatiNet.it, dedicata al turismo, è riemerso l’interessante iniziativa, ormai ferma da un bel po’ di tempo.

Ho dovuto fare una ricerca in archivio sul sito per ricostruire l’annosa vicenda, che ha avuto una lunga gestazione. 

Correva l’agosto del 2018 quando, con un avviso pubblico dell’allora Assessore Ines Scalioti e del responsabile dell’Area Tecnica Bruno Morise Guarascio, furono invitati gli interessati, in possesso di oggetti, suppellettili, utensili, attrezzi, materiale documentale, materiale fotografico, a donare o a dare in comodato d’uso gratuito al Comune di Cariati gli eventuali reperti.

Precedentemente nel giugno del 2014 l’ex Sindaco avv.Filippo Sero, sottoscrisse una convenzione finalizzata all’ottenimento di un finanziamento per l’allestimento del museo nel prestigioso Palazzo Chiriaci, già recuperato e riqualificato grazie ad un altro investimento a valere sui fondi europei. 

Perché tutto si è arenato? C’è la possibilità che il progetto si completi?

Del resto, non credo manchi molto. Nel frattempo, forse saranno sopraggiunti altri tipi di problemi non di natura tecnica che, invece, sembrano in grandi linee già definiti.

Sarebbe davvero importante per Cariati riprendere la progettualità garantendogli, questa volta, una conclusione certa. 

Nicola Campoli 

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