Cariati: la tempesta dopo la tempesta?

Sono pronto ancora una volta a cambiare idea

La tempesta dopo la tempesta? No. Assolutamente. Non mi appartiene. Solo il piacere di un confronto tra persone perbene. 

Rispondo dalle colonne di cariatiNet.it che considero la mia casa naturale e che non mi stancherò mai di ringraziare, per l’opportunità che mi riserva di intervenire, in modo libero da qualche anno, nel dibattito cittadino. 

Lo faccio con passione, ma anche con i miei limiti che non ho mai avuto la superbia di nascondere. La mia scrittura certo non è perfetta. Difatti, non sono un giornalista – mai ambito a diventarlo – ma sono un semplice autodidatta, che ogni giorno prova a “rubare” il mestiere da tanti altri molto più bravi. 

E a Cariati di giornalisti e letterati in gamba, già saliti alle cronache nazionali, ce ne sono tantissimi. Del resto, è da essi che apprendo informazioni che mi aiutano anche a conoscere, in maniera più approfondita, il contesto cariatese.

Sarebbe a mio modesto parere un esercizio di stupidità non riconoscere i propri limiti. Del resto, chi mi conosce un pochino sa che è una mia prerogativa quella di ascoltare e apprendere dai molti che incontro per lavoro o per amicizia. 

Orbene c’è un però. A prescindere dal valore del livello della mia scrittura, piuttosto scarso per alcuni, sento forte il bisogno di far sentire la mia opinione su un Paese, e non mi stancherò di ripeterlo, che ho molto a cuore e al quale presto chiederò residenza. E per me, in fondo, una gran bella soddisfazione. 

Infine, se ho dato l’impressione di essere stato ondivago è solo per un motivo. È troppo il bene che provo per Cariati, al punto da farmi tanta rabbia costatare un certo abbandono e lassismo. 

La circostanza mi ha portata sia nelle consiliature Sero che Greco a modificare opinione, esclusivamente perché la speranza era che cambiasse qualcosa. 

Ripeto mi riferisco a un arco di tempo durante il quale le attuali maggioranza e minoranza si sono alternate a Palazzo Venneri. Insomma, nulla togliere a entrambi schieramenti politici non sono riusciti a far svoltare la perla del basso ionio cosentino. 

Sono pronto, ancora una volta, a cambiare idea dopo una fase iniziale durante la quale ho creduto, anche un po’ enfatizzando, che fosse la volta buona. Speriamo! 

Felice sabato.

Nicola Campoli 

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