BASTA LAMENTARSI. INVESTIRE SU CIÒ CHE SI HA.

APPELLO UNANIME ALLA 553ESIMA FIERA RONZA

TURISMI, GAP INFRASTRUTTURALE NON SIA ALIBI

 

Il gap infrastrutturale e di collegamenti, che c’è e nessuno nega, che ha cause e radici antiche e che non potrà essere azzerato con una bacchetta magica dalla sera alla mattina, non può tuttavia diventare l’alibi per quanti hanno comunque deciso di rimanere in questa terra. Per quanti hanno deciso di resistere per costruire e condividere qui le ragioni e le opportunità di un rilancio strategico dei territori, puntando sulle risorse naturali, sull’identità e su tutto ciò che cerca il turista, il viaggi-attore contemporaneo: esclusività, emozioni ed esperienze uniche.

È stato, questo, il leit motiv di tutti gli interventi nel dibattito TURISMI, ENOGASTRONOMIA E MARCATORI IDENTITARI PER RIPOPOLARE LE AREE INTERNE, che ha concluso mercoledì 7 la 553esima FIERA DELLA RONZA.

Esordendo, il Sindaco Agostino CHIARELLO ha ringraziato quanti hanno contribuito al successo dell’evento identitario ed ha colto l’occasione per ribadire l’appello ai suoi colleghi ad aderire al MAB SILA. All’incontro, coordinati da Lenin MONTESANTO, hanno partecipato anche il direttore del GAL SILA Francesco DE VUONO, il direttore del Parco della SILA Giuseppe LUZZI, la responsabile del progetto NOSTOS – Marcatori identitari per i turismi Francesca FELICE e la presidente del Parco della Sila e docente di marketing del turismo all’UNICAL Sonia FERRARI. – Quest’ultima, in particolare, ha sottolineato la necessità di destinare maggiore attenzione all’assenza di collegamenti interni e di strumenti efficaci di trasporto pubblico locale tra le diverse destinazioni turistiche calabresi. Al di là del dibattito, spesso sterile, su più o meno aeroporti o autostrade, è questo – ha detto – il vero handicap di questa regione se confrontata con altri territori.

Dalla necessità di un cambio di mentalità rispetto a quello che viene definito lo sport preferito dei calabresi: il lamento; alla valorizzazione del capitale sociale; dalla declinazione al plurale dei turismi all’osservazione della nuova domanda che proviene da un turista più consapevole ed interessato soprattutto alle aree interne; dalla sostenibilità ambientale alla necessità di stimolare senso di appartenenza e riappropriazione dell’identità nelle comunità locali, passando dal coinvolgimento del mondo della ristorazione e della ricettività rispetto ai temi del ritorno alla terra; fino alla necessità di costruire e condividere  un brand coerente ed unico che veicoli un messaggio efficace prima all’interno, verso gli stessi residenti e poi all’esterno. – Ottimismo è stato il filo rosso che ha accomunato gli interventi e le testimonianze diverse che hanno impreziosito il dibattito. 

Hanno portato il loro contributo anche i Sindaci di Cropalati e Bocchigliero Luigi LETTIERI Giuseppe SANTORO, il vicesindaco di Mandatoriccio Filippo MAZZA, il Presidente del Consiglio comunale di Scala Coeli Justin TURSI, il giovane professionista Michele LAINO al quale l’Amministrazione Comunale di Albidona ha tributato, nei giorni scorsi, il PREMIO NOSTOS 2017 per il suo simbolico ritorno alla terra, intrapreso a piedi, da Roma (città dove ha studiato e lavorato per 8 anni) alla sua terra d’origine, Massimiliano CAPALBO, giovane imprenditore turistico che ha realizzato e gestisce dal 2008, a ZAGARISE, in provincia di Catanzaro, il parco eco-esperienziale ORME DEL PARCO, e Cristiana SMURRA responsabile del VILLAGGIO SLOW FOOD, l’ambizioso contenitore di produzioni autentiche provenienti da ogni parte della Calabria, promosso per il secondo anno consecutivo e con rinnovato successo, dalla Condotta Pollino Sibaritide Arberia.

Sono stati 30 i produttori agroalimentari e le aziende rappresentative di tutte e cinque le province calabresi che hanno esposto le loro eccellenze nel Villaggio Slow Food. Dalle ciliegie De.co. dell’azienda SILVESTRI di Rosa CELANO diROSETO CAPO SPULICO (Cs) ai prodotti della FATTORIA BIÒ di CELICO (Cs), dalle marmellate prodotte da KLETE diPLACANICA (Rc) ai prodotti caseari artigianali di Oliverio VINCENZO di BELVEDERE SPINELLO (Kr), dall’olio prodotto dall’azienda agricola RUBINO di CASTROVILLARI (Cs) e a quello ANSELMIRENZO e TERRE BIZANTINE diROSSANO all’azienda agricola FONSI di PALUDI (Cs), solo per citarne alcune- (Fonte: Lenin MONTESANTO – Comunicazione & Lobbying – 345.9401195)

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